"I camion sono per le ragazze".
No, non si tratta di nessuno slogan politico o elettorale, e nemmeno di un urlo votato al marketing per i classici proclami che la professione richiede. Stiamo parlando di una storia che vede come protagoniste 100 giovani scouts di De Pere, fredda cittadina di quasi 25.000 abitanti nel nord degli Stati Uniti, più precisamente nel Wisconsin. L'obiettivo era chiaro, avvicinare l'universo femminile, fin dalla giovanissima età, non solo al mondo dei trasporti e della logistica, ma anche a quello delle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica), altro settore che vedo - purtroppo - un altissimo tasso di disparità di genere ad occupare le varie posizione lavorative.
STEM E TRASPORTI Torniamo per un momento ad un paio di migliaia di chilometri di distanza, precisamente in Italia, per un focus sulla disparità di genere in questi due settori. Una notizia che non sposta e non sconvolge, che attingiamo direttamente dal DL firmato a quattro mani dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, dal quale emergono due dati: nella macrocategoria trasporti e magazzinaggio, il tasso di disparità uomo-donna è pari al 58,1%, appena dietro all'industria edile, con l'82%. Scavando più a fondo, e prendendo in esame la microcategoria "Professioni tecniche in campo scientifico, ingegneristico e della produzione", assoggettabile alle discipline STEM, la disparità sale al 66,4%. Una condizione comune, dunque a quella attualmente presente negli Stati Uniti, nonostante le tante opportunità offerte dalle stesse professioni. Secondo una ricerca dell'Osservatorio STEM "Rethink Ste(a)m education – A sustainable future through scientific, tech and humanistic skills, promosso da Deloitte, il 44% delle aziende italiane fatica a trovare profili adatti,in un percorso di laurea in cui solo una fetta del 15% è rappresentato da giovani ragazze. Non parliamo nemmeno di quello che riguarda i trasporti e la logistica dove la richiesta è alta e dove la figura del conducente professionale è ormai rarissima. Un punto da condividere per il presente ed il futuro: quali politiche possono essere messe in campo per educazione e formazione delle professioni "future"?
ESPERIENZE E CASI PRATICI Ecco che torniamo negli Stati Uniti, dove le associazioni di settore hanno provato a mettere in pratica una semplice ricetta. Tra gli ingredienti: scuole (dalle elementari alle superiori), racconti di esperienze reali, la partnership con aziende esclusive (Michelin) e digitalizzazione, con l'uso di simulatori di ultima generazione per rendere più attrattiva la professione. Il risultato? Il "case De Pere", che vedete nel video qui sotto, di Fox11News.
Educazione, formazione e digitalizzazione possono rendere il settore più appetibile?