Partiamo dai numeri. Secondo il Driver Shortage Global Report 2022 pubblicato dall'IRU, sono 2,6 milioni i conducenti mancanti nel mondo dei trasporti e della logistica. Una percentuale che oscilla intorno al 18% guardando all'Eurasia e che si attesta al 15,4% rientrando in Europa.
Si è discusso molto sulla possibilità di colmare questo (grande) vuoto coinvolgendo sempre più figure femminili, fattore che ci permette di fare alcune considerazioni. Rimanendo sul territorio europeo, infatti, dobbiamo considerare un dato importante: l'occupazione femminile è pari al 46%. Un divario larghissimo, se consideriamo che solo il 3% guida un camion.
Molto si può fare, soprattutto lavorando sulle cause che portano le donne a non considerare questa professione:
- Aree di sosta poco sicure
- Discriminazioni sul luogo di lavoro
- Uguaglianza salariale
- Work-life balance
- Opportunità di carriera
Una visione che è stata data anche dalla presidente di WISTA Italia (Women’s International Shipping and Trading Association), Costanza Musso, intervenuta durante la puntata intitolata di Container "Donne e logistica, un binomio possibile", in onda su Radio 24 e condotta dal giornalista Massimo De Donato.
"Credo che le difficoltà di reperire conducenti professionali nel mondo del trasporto siano dovute principalmente a dei problemi insiti nel settore. Non dobbiamo pensare solo alle 9 ore di guida, ma dobbiamo considerare anche il tempo trascorso in attesa o svolgendo varie attività, come il carico e lo scarico. Così la professione diventa insostenibile. Occorre trovare una soluzione, e questa potrebbe risiedere nell'utilizzo dell'intermodalità".
L'intervento prosegue poi così:
"Donne nella logistica? Le statistiche parlano di un'occupazione pari a circa il 20%. Questa percentuale scende però moltissimo se parliamo di posizioni apicali. La componente femminile può dare tantissimo, soprattutto in un mondo che richiede una spiccata capacità di fare più cose, come - appunto - quello della logistica. Come colmare il gap? Partendo dagli autisti, si dovrebbero creare sempre più campagne informative per portare le donne alla guida del camion. Queste, infatti, nel'era dei camion tecnologici, non dovrebbero più avere problemi".