Le aziende di autotrasporto conoscono i vantaggi dell’intermodalità? E le certificazioni delle emissioni?
Siamo partiti proprio da queste domande per capire, da una parte, l’effettiva conoscenza delle aziende di questi due temi e, dall’altra, il loro interesse ad esplorare ed utilizzare soluzioni che permettano di risparmiare per poi diventare sempre più sostenibili. I risultati sono alquanto sorprendenti.
Prima di svelare i risultati, però, è doveroso fornire una breve descrizione dei due macro-temi trattati.
Intermodalità
Cosa si intende per “intermodalità”? Il termine indica una particolare tipologia di trasporto. Si parla, infatti, di trasporto intermodale quando vi è l’utilizzo combinato di differenti mezzi di trasporto. Un esempio? Trasporto intermodale merci camion + nave oppure camion + treno.
Perché puntare sull’intermodalità? Anzitutto, esiste un vantaggio economico. Infatti, dal punto di vista economico questo si traduce in una riduzione dei costi, dettata da una maggiore efficienza dei trasporti combinati. Esiste, però, anche un vantaggio dal punto di vista ambientale: se fossero realizzati gli obiettivi europei di spostare almeno il 30% del traffico merci oltre i 350 chilometri su ferrovia, ad esempio, le emissioni di CO2 potrebbero ridursi fino al 55% rispetto al solo trasporto su gomma. Un grande risparmio, quindi, da un lato, e la riduzione dell’inquinamento ambientale, dall’altro – semplicemente perché il treno consuma meno ed è un mezzo più sostenibile.
Sostenibilità e certificazione delle emissioni
Affrontato il primo tema, proseguiamo parlando di sostenibilità: l’importanza delle certificazioni delle emissioni. Misurare e controllare il Carbon Footprint di un’azienda è un passo fondamentale verso l’adozione di pratiche commerciali ecosostenibili. Un’efficiente gestione delle emissioni può portare alla diminuzione dell’impatto ambientale e porta vantaggi per l’azienda in termini di efficienza e, soprattutto, di ritorno di immagine per il rispetto degli impegni nell’ambito della sostenibilità che, naturalmente, porta al successo sul mercato. La sostenibilità, insomma, non è più un optional.
È qui che entrano in gioco le certificazioni delle emissioni, come conferma dei risultati positivi ottenuti e dimostrazione dell’impegno verso un modello di business volto a diminuire il consumo di energia e di materie prime.
I risultati
Le due interviste sono state svolte su un campione di 50 aziende di autotrasporto con sede in Italia e con un numero di veicoli pari o superiore a 20 unità. Le risposte, a forma di grafico, sono consultabili a fine articolo.
Intermodalità: cosa ne pensi?
Per quanto riguarda il tema “intermodalità”, la maggior parte delle aziende ne ha sentito parlare (l’81,8%), con il 55,6% degli intervistati che la sta già utilizzando come modalità di organizzazione delle tratte. Il restante 44,4% si divide, rispettivamente, tra coloro che stanno pensando di utilizzare l’intermodalità in breve tempo (11,1%), in medio/lungo tempo (22,2%) e di non voler utilizzarla affatto (11,1%).
Emerge però un dato alquanto interessante: nonostante la freddezza di alcuni intervistati verso questa modalità di trasporto, c’è comunque un interesse universale a ricevere notizie e formazione specifica a riguardo: il 100% ha risposto positivamente. Invece, alla domanda “ti piacerebbe poter organizzare trasporti intermodali direttamente sulla piattaforma di fleet management”, l’87,5% ha risposto positivamente. Questo risultato dimostra il desiderio da parte degli autotrasportatori di poter organizzare le proprie tratte, anche intermodali, utilizzando un unico strumento digitale – per una pianificazione veloce, comoda ed efficiente.
Certificazioni delle emissioni: ne hai sentito parlare?
Dall’intermodalità alla sostenibilità il passo è breve.
Il 64,3% degli intervistati è a conoscenza delle certificazioni delle emissioni, con il 35,7% che non possiede alcuna informazione a riguardo. Cionostante, anche in questo caso la totalità degli intervistati è interessata a ricevere notizie a riguardo.
Dalla conoscenza del tema all’utilizzo di strumenti necessari all’emissione di questa certificazione: come hanno risposto le aziende? Solo l’11,1% è già dotato di strumenti necessari all’emissione di questa certificazione, il restante 88,9% si divide fra coloro che stanno pensando di dotarsi di questi strumenti nel breve termine (55,6%) e coloro che pensano di farlo nel medio/lungo termine (33,3%).
Sembra esserci, però, una mancanza non da poco: la conoscenza della normativa relativa alla certificazione delle emissioni. Risulta, infatti, che l’88,9% degli intervistati non conosce la normativa relativa alla certificazione delle emissioni – una mancanza che sicuramente non aiuta l’adozione di pratiche e strumenti sostenibili.
E la sostenibilità interessa, molto: il 100% degli intervistati vorrebbe poter calcolare le emissioni dei mezzi pesanti direttamente tramite la piattaforma di fleet management, per poter scegliere la tratta anche in base alle emissioni.
Conclusioni
Intermodalità e sostenibilità – due temi centrali per le aziende di autotrasporto. Quelle aziende che, nonostante le differenze tra di loro, sono attente più che mai al proprio impatto ambientale e sociale. Aziende che vogliono essere in grado di organizzare trasporti intermodali, per avere sia vantaggi economici che ambientali. Scelte volte a tutelare l’ambiente, tramite la gestione delle emissioni e la diminuzione del proprio impatto su di esso. Certificazioni delle emissioni riconosciute a livello internazionale, per validare l’impegno verso la sostenibilità. Infine, il ritorno di immagine – perché la comunicazione porta a risultati economici quantificabili.
L’autotrasporto, nonostante le mille difficoltà che deve affrontare ogni giorno, è disposto ad investire nel presente e, soprattutto, nel futuro. Il settore, grazie a strumenti e formazione adeguati, è pronto a fare il prossimo passo, verso un nuovo concetto di trasporto – efficiente e sostenibile.