Prima il COVID, fortunatamente (si spera) chiuso nei libri del passato.
Ora l'IA, avanguardia futurista pronta ad affacciarsi al mondo.
Possibile trovare un comune denominatore tra due realtà solo apparentemente così distanti? Eppure c'è. Parola chiave: lavoro.
Prima il COVID appunto, a far lievitare il tasso di disoccupazione.
E arriviamo a chiudere il cerchio con l'IA, pronta ad essere impiegata in alcuni settori che, dunque, non vedranno più richiesta di "Intelligenza Umana" per svolgere determinati compiti.
Ma c'è una professione per cui la richiesta non solo è perenne. Ma addirittura aumenterà da qui al 2027. Si tratta dei conducenti professionali di camion e autobus. Tutto questo è quanto emerge dall'accurato report pubblicato dal World Economic Forum ed intitolato "Future of Jobs Report", pubblicato a maggio del 2023 (di cui fanno parte tutti i dati che troverete nel corso della lettura).
Partiamo dal presente. Il lavoro dell'autista è ancora richiesto. Tantissimo. Attualmente si trova al quinto posto fra le necessità delle aziende, dietro a operai edili, specialisti nella lavorazione dei metalli ed idraulici, lavoratori sanitari e software developer. Ma se la richiesta, da qui al 2027, per alcuni lavori cesserà o diminuirà, per i conducenti professionali continueranno ad esserci possibilità. Si stima infatti che il turnover fra personale uscente (pensionati) e quello entrante sia talmente elevato da mettere la professione al secondo posto fra quelle da coprire nel prossimo quinquennio, dietro solamente ai lavoratori agricoli.
Ora una domanda sorge spontanea.
Come fare a riempire questo vuoto?
MAGGIORE ATTRATTIVITA' DELLA PROFESSIONE
Purtroppo non ci nascondiamo dietro un dito. Per un giovane, la professione del camionista o dell'autista di bus non è sicuramente la più appetibile. Molte ore al lavoro, tra guida, carico e scarico merci, lontano da casa e impregnato di stanchezza. Quali giovani entrerebbero in cabina? Occorre cambiare la concezione della figura, partendo dal nome. Non più "camionista", ma truck manager o bus manager. Un nuovo modo di vedere la figura del conducente professionale di cui purtroppo, in Italia e nel mondo, si avverte sempre più il bisogno (come abbiamo visto fin qui). Si tratta di professionalità qualificate, non solo dedicate alla guida, ma che abbiano conoscenze varie e profonde. Una figura centrale, chiave dell’imprenditoria del futuro. Una professione che abbia conoscenze economiche e che consideri il veicolo una vera e propria unità di business in grado di portare marginalità positiva all'azienda. Una professione che conosca tutti gli aspetti gestionali dell'attività, comprese le relazioni con i clienti. Ma soprattutto, una figura che abbia una prospettiva chiara ed univoca di carriera nel settore.
Un lavoro da iniziare a fare, a cominciare dalle scuole, ITI ed ITS.
INTERMODALITA' e STUDI
Sensibilizzare sull'importanza dell'intermodalità è fondamentale. Abbiamo già parlato dei benefici di questa modalità di trasporto in ottica ambientale. Ma vogliamo parlare anche della valenza sociale? Tratte più brevi, possibilità di rimanere a dormire a casa con i propri cari, meno ore alla guida. Il limite? Creare una cultura all'interno delle aziende per sensibilizzare sulla fattibilità del trasporto via nave o via treno. A questo si abbinano anche tanti altri studi di cui abbiamo già parlato (clicca qui) per cercare di dare sempre più valore e protezione alla figura del camionista, troppo spesso bistrattata.